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RASSEGNA DELLE GITE ESCURSIONISTICHE ORGANIZZATE DA SERGIO OLLIVIER

In questo sito ho raccolto le molte gite escursionistiche che in venticinque anni di attività come organizzatore di gite a piedi avevo allestito per il Club Alpino XXX Ottobre di Trieste e qualche altra associazione similare. Spero che possa essere di qualche utile suggerimento per chi ama andare a camminare alla scoperta di luoghi e sentieri che ancora non conosce.

2a - Una mia collaborazione con un club padovano:



GRUPPO AMICI DELLA MONTAGNAVECCHIO SCARPONE
DOMENICA 30 MARZO 2008
LITORALE SLOVENO DELL'ISTRIA

Gita turistico.escursionistica organizzata con la collaborazione del Sig. Sergio Ollivier, anche capogita in un Club Alpino di Trieste.
Ritrovo: ore 6,00 in Piazzale della Brentella a Limena e partenza con pullman per Trieste, Capodistria e Isola d'lstria. Sosta a Rabuiese,subito dopo l'ex confine dove incontreremo Sergio Ollivier che ci accompagnerà in questa gita di valenza escursionistica (complessivamente 5 ore di cammino con 550 metri di dislivello) e di interesse storico con la visita a Pirano, cittadina di stampo veneziano, ed a vecchi paesi dell'entroterra istriano, oltre alla possibilità di ammirare dal pullman le più note località rivierasche della bella costa dell'lstria slovena.
Programma: entrati in Siovenia attraverso il valico di Rabuiese, si percorre la strada litoranea che è particolarmente suggestiva nel tratto fra Capodistria ed Isola. Raggiunta la periferia di Isola, s'inizia la prima parte dell'escursione a piedi. Seguendo un tratturo, si risale interamente il versante costiero (200 m. di dislivello) fino a pervenire all'ampio pianoro erboso sommitale del Monte Segadizzi.Grande panorama circolare che spazia sui rilievi dell'lstria centrale, ma ancor più è magnifica l'aperta visuale sul mare Adriatico, sulla costiera che va dalla riviera di Trieste fino al promontorio di Pirano e, nelle giornate limpide, sui monti delle Prealpi Carniche e con le Dolomiti a chiudere lo sfondo visivo. Si scende quindi lungo una carrareccia fino a giungere al grande parcheggio dell'Ospedale locale dove ritroviamo il nostro pullman ad attenderci. Proseguiamo il viaggio in pullman e, tangendo Isola e la Baia di Strugnano, raggiungiamo il parcheggio prospiciente il lungomare di Pirano. Qui ha inizio una visita alla graziosa cittadina partendo da Piazza Tartini, dove si affacciano i principali palazzi storici; si risale, passando per il convento San Francesco, fino al sagrato a picco sul mare, dell'antico Duomo di San Giorgio con il battistero ottagonale ed il campanile del tutto simile a quello di S. Marco a Venezia. Transitando fra le strette calli, visitiamo la parte vecchia di Pirano, la piazza con la cistema ed infine, lungo il solare lungomare, rallegrato da negozi e ristoranti, si ritorna verso il parcheggio dove abbiamo lasciato il pullman. Prima però di riprendere il nostro viaggio, sulle panchine nei pressi del parcheggio, consumeremo il nostro pranzo al sacco. Ripreso il pullman, percorrendo la bellissima strada costiera, possiamo intravedere la rinomata località turistico-termale di Portorose e la marina di Santa Lucia. Arrivati alle interessanti saline di Sicciole, si perviene alla valle del fiume Dragogna, che fa da confine fra la Siovenia e la Croazia. Dalla località Dragogna, ha inizio la seconda parte dell'escursione a piedi che prevede la visita di una tipica zona dell'entroterra istriano con due vecchi paesi: San Pietro dell'Amata e Carcase.
Dragogna: Lasciato il pullman nel parcheggio di un ristorante, si imbocca un tratturo che, dopo una breve traversata nel bosco, sale acquistando panoramicità, con pendenza costante e va a sfociare presso un tornante della comoda strada che collega la valle del Dragogna con San Pietro, Novavilla ed altri paesetti istriani. Una suggestiva scorciatoia campestre consente di evitare l'ultimo tornante, che però offre un'aperta veduta della valle e le colline dell'opposta sponda croata. Arrivati alle prime nuove ville dove ha inizio il paese di San Pietro, un'indicazione ci suggerisce una visita alla "Tonina Hisa", una tipica casa del litorale istriano che è stata restaurata ed adibita a piccolo museo che custodisce, tra l'altro, un torchio per le olive.
San Pietro dell'Amata: Seguendo una stradina, si sale al punto più alto del colle, occupato dal cimitero e la chiesetta di Santo Spirito, risalente al 1613. La visuale è molto ampia, con i paesi di Padena e Corte più in evidenza. Scendendo poi con la visione di Carcase arroccata su uno sperone roccioso, si confluisce sulla strada principale, nei pressi di una sorgente e un lavatoio in disuso. Vicina, racchiusa fra le basse costruzioni, si trova la chiesa dedicata a San Pietro (un bassorilievo in facciata), nota da un millennio ma riedificata nel 1760; ben tenuto l'interessante arredamento religioso interno. Si attraversa la via, lungo la quale si affacciano le vecchie case in nuda pietra arenaria. Di fronte ad una piccola azienda vinicola, inizia la carrareccia (segnavia bianco-rosso) che era l'usuale collegamento di San Pietro con la contigua Carcase e, fino a un lustro fa, ancora usata in processione pasquale. Si scende, ignorando la mulattiera segnalata per Novavilla, nell'appartata valle del rio Sottovilla, per poi risalire sul versante opposto con un sentiero reso un po' disagevole dai rovi. Si arriva così al limite inferiore del gruppo compatto di abitazioni che compongono
Carcase: Costruito su un dosso strapiombante che domina la Vai Dragona, Carcase era in antico (notizie dal 1067), un castello fortificato con torre. Similmente a un suggestivo borgo medioevale, l'unica via si snoda, stretta e tortuosa, fra le case in parte disabitate, formate da grandi pietre squadrate e tetti spesso crollati. Si arriva infine al sagrato, lastricato da roccia viva, della bella chiesa, affiancata da uno svettante campanile, dedicata a San Michele. Sorprende l'inaspettata sontuosità dell'interno con un grande altare marmoreo con statue di quattro santi, tele settecentesche ed una raffinata acquasantiera. Lasciato il paese di Carcase, ci si avvia seguendo un tratturo al servizio di pastini intensamente coltivati ad ulivo, per poi intuitivamente andare in traversata verso i cipressi di un cimitero. Qui giunti, non va tralasciata una breve deviazione che porta al vicino colle di Gradisce, dove si possono vedere i resti delle mura di un castelliere preistorico e una stele in pietra sulla quale è scolpita unafigura umana che si fa risalire al periodo celtico di più di due millenni fa. Questa parte di escursione a piedi termina presso un parcheggio sovrastante Carcase dove ritroviamo il nostro pullman che in breve ci porta fino al paese di Costabona.
Costabona: Breve visita a questo interessante e antico villaggio istriano, suggestivamente disteso su un promontorio proteso verso il Dragogna. Se il primo insediamento si fa risalire al tempo romano, fu sicuramente villaggio fortificato nel Trecento. All'entrata del paese si trova la grande chiesa dei SS. Cosma e Damiano, edificata nel 1446 in stile gotico, poi barocchizzato. Transitando lungo il paese, impressionano le vecchie case, con scale esterne e porticati, in scura pietra arenaria. Una è stata recuperata quale chiesetta di S. Elia (sculture sopra il portone), tradizionalmente qui nato. A fine paese, dove le pendici scendono ripidamente verso il fiume, si trova la chiesa cimiteriale di S.Andrea del 1456, affrescata all'interno. In un classico cortile del paese di Costabona, celebreremo la fine della nostra gita in terra istriana con un rinfresco a base di salumi caserecci e Malvasia, il vino tipico dell'lstria centrale. Ripreso il pullman e superato il paese di Smarje, ci si immette nella via di grande comunicazione che ci riporta all'ormai abolito confine con l'Italia. Dopo una breve sosta vicino a Trieste per ringraziare e salutare il nostro caro amico Sergio Ollivier per averci fatto visitare e conoscere questa interessantissima parte dell'lstria, faremo ritomo a Limena dove prevediamo di arrivare non prima delle ore 22.








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